Stefano Pasini

    Le prove su strada   

 

BMW 745- ergonomia del sistema iDrive

 

Era ormai da mesi che se ne parlava, e l’attesa per il rivoluzionario sistema di controllo ‘iDrive’ della BMW si era trasformata in una profonda curiosità per quello che potevano avere escogitato gli intelligenti e pragmatici bavaresi. La piattaforma scelta per questa operazione, destinata a rilanciare la sua (meritata) fama tecnologica, è la nuova ‘7’, cioè l’indiscussa ammiraglia di Monaco, il nec plus ultra per eccellenza. Un dubbio rimaneva, però: certo, la BMW è al di sopra di qualsiasi sospetto; certo, in questo sistema sono stati profusi sforzi progettuali senza fine. Ma sarà stato fatto tutto secondo scienza e coscienza? In altre parole, parliamo di progresso o di gadget?

Il cuore del sistema è, all’interno dell’abitacolo, il grande schermo di comunicazione posto alla sommità della plancia, in posizione giustamente apicale, accanto all’alloggiamento della strumentazione ‘convenzionale’. Il grande schermo a cristalli liquidi è il cuore, o per meglio dire il fulcro, dell’intero sistema ‘iDrive’, dividendo il privilegio della novità con il grande ‘mouse’ posto là dove berline più proletarie offrono solo una convenzionale leva del cambio. Il segreto di questa combinazione, che è in effetti un po’ un Uovo di Colombo, sta nell’avere spostato la levetta del cambio automatico al volante, liberando così l’area che da questa sarebbe stata occupata, lasciando al ‘mouse’, in elegante alluminio satinato, il compito di fare da interfaccia di comando per il pilota.

Dal punto di vista squisitamente ergonomico il sistema, bisogna dirlo subito, appare molto riuscito. La scommessa era quella di dare al guidatore un comando intuitivo e multifunzione, che gli permettesse di accedere ad una grande quantità di informazioni e di comandi secondari con facilità e senza distrazioni: ed è stata vinta. Rispettando tutte le principali regole della gestione ergonomia di meccanismi tanto complessi, e giungendo a compromessi di elevato profilo qualitativo quando non era possibile fare altro (lo schermo del sistema di comando, ad esempio, non può chiaramente interferire con la visione centrale del guidatore!) la BMW ha lanciato un’idea che presto troverà i doverosi imitatori. Il ‘mouse’ cade intuitivamente sotto alla mano destra del guidatore, e permette, con spostamenti minimi e molto facilmente memorizzabili, una impressionante quantità di interventi sul complesso multimediale di bordo, che permette di spaziare dal navigatore al controllo della climatizzazione, dalla TV al computer ed altro ancora. Insomma, tutte quelle funzioni che adesso sono controllate da una miriade di tasti e tastini, che, anche se progettati con la massima cura, non evitano il rischio di distrarre il guidatore.

Il sistema ‘iDrive’, e la sua interfaccia visiva, non sono forse rivoluzionari; ma in questa prudenza, che la BMW mantiene anche nell’innovazione, ci sono le stimmate di una profonda saggezza e di un grande rispetto per un cliente che non deve essere frastornato da effimeri effetti speciali ma aiutato a guidare meglio ed a meglio godersi la sua nuova berlina di lusso. Grazie a questi caratteri di progressista ma prudente onestà la 745 si candida inequivocabilmente per il posto di leader nella difficile classifica delle grandi berline di superlusso. Il posto, anche grazie all’iDrive, le spetta di diritto.

 

(Bologna, Ottobre 2001)

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