Stefano Pasini

LE PIRELLI PZERO

(ovvero, quando si deve scrivere di una cosa e non si ha la cartella stampa sotto mano)

Le Pirelli P Zero sono tonde, nere e fatte di gomma. Sono prodotte generalmente in Italia, ma se la Pirelli ha stabilimenti sparsi in tutto il mondo, anche, come spiega la pubblicità, sulla Statua della Libertà, al Polo Sud ed in mezzo al Deserto Dipinto, ed è per questo che solo ora ne hanno messo insieme quattro da mettere finalmente sotto ad una Jaguar. Le P Zero rotolano sotto ai loro passaruota e si gonfiano a mezzo di piccoli tubi con cappucci cromati (‘valvole’). A volte, si sgonfiano; altre volte si bagnano, ad esempio se piove o negli autolavaggi. In questo caso, generalmente poi sporcano i passaruota ed i cerchi.

Le gomme vengono anche definite ‘pneumatici’, e talvolta ‘ribassati’. Il ribasso non riguarda i prezzi, che sono sempre e comunque astrali. I ‘Pneumatici’ hanno notevole importanza sulla godibilità dell’automobile, anche se non è vero, come qualcuno ritiene, che la Pirelli fornisca all’acquirente di ogni treno di P Zero una delle top model, normalmente vestite solo di impronte di pneumatici, con le quali bizzarramente adorna il suo celebre calendario per gommisti. Le fornisce apparentemente solo a qualcuno. 

Nel caso delle P Zero, che sono ‘asimmetriche’, vengono selezionate donne bellissime ma con piccole differenze fra un lato e l’altro del corpo, ad esempio sei dita in un piede o una spalla un poco più alta dell’altra; per clienti particolarmente raffinati sono disponibili modelle con eterocromia di Fuchs, nel qual caso l’asimmetria sta nel colore di un occhio che è diverso dall’altro. Ed è per questo che le Pirelli P Zero sono gomme così costose.