Stefano Pasini

- Ipse Dictum -

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“Io, toscano e fiorentino di razza - che vuol dire il più feroce, il più insistente, il più noioso chez nous del mondo - io amo, anzitutto e soprattutto e per tutto, tutta Italia: e poi dopo, Bologna… a lei, anche infuocata nell’estate, torna il mio pensiero dalle cime delle Alpi e dalle rive del mare.  E ripenso  a momenti con un senso di nostalgia le solenni strade porticate che paiono scenari classici e le piazze austere, fantastiche, solitarie, ove è bello sperdersi pensando nel vespero di settembre o sotto la luna di maggio, e le chiese stupende ove sarìa dolce, credendo, pregare d’estate, e i colli ov’è divino, essendo giovani, amare di primavera; e la Certosa, in alcun lembo della quale, che traguardi dal colle al dolce verde immenso piano, si starà bene a riposare per sempre. Bologna è bella. Gli italiani non ammirano, quanto merita, la bellezza di Bologna: ardita, fantastica, formosa, plastica nella sua architettura…”

Giosuè Carducci

da ‘Prose’, Zanichelli 1922