Stefano Pasini

 

PORSCHE 911 TURBO CABRIO

 

 Questa è un'automobile epica. Formidabile, impressionante, sensazionale. È certamente il modello che mancava per completare la gamma dell’auto sportiva più famosa e longeva del mondo, ma non solo: è anche un manifesto dell’orientamento tecnico e filosofico che da sempre fa grandi tutte le Porsche, cioè quel matrimonio fra prestazioni elevatissime, praticità, piacere d’uso e potenziale universalità d’impiego che fa della 911 (ma in realtà si può dire di tutte le Porsche) dei veri capolavori.

La ‘Turbo Cabrio’ non è una novità per la Porsche , nemmeno per la famiglia 911. Vent'anni fa, prima ancora della svolta epocale che vide la comparsa delle prime 911 a trazione integrale, la Casa di Stoccarda mise infatti in produzione una Cabrio con motore sovralimentato raffreddato ad aria: offriva ai suoi clienti più di 300 cavalli, la carrozzeria più classica (con i fari ‘in piedi’) e capote in tela. L'unica auto con la quale chi scrive ha rischiato di uccidersi, in fondo alla pista di di un aeroporto vicino a Stoocarda.....Passati due decenni e dopo almeno quattro generazioni di 911 arriva ora l'ultima espressione di questa ricetta che appare sempre vagamente surreale (doppio turbo, trazione integrale e capote in tela?) ma che è in effetti più veloce e desiderabile che mai. 

Diciamo subito che la ‘997’ è probabilmente la migliore 911 mai prodotta, e la Turbo coupé ha già mostrato di essere un fulmine con eccellenti maniere stradali; il suo generoso motore da 480 cavalli è l’estrema evoluzione ‘stradale’ del classico 6 cilindri 3,6 litri con doppio compressore, turbine a geometria variabile, raffreddamento a liquido e prestazioni elevatissime. Scorrendo la scheda tecnica si rimane impressionati, più ancora che dalla potenza (che sfoggia un dato specifico di oltre 98 kWh al litro, davvero altissimo), dal valore della coppia massima, ben 620 Nm da 1.950 a 5.000 giri al minuto.  

 

Non siete impressionati? Vi sembrano ancora pochi? Se avete ordinato il pacchetto “Sport Chrono Turbo“ potete allora spingere il pulsante che attiva la funzione ‘overboost’, con la quale la coppia può essere ulteriormente aumentata per un breve periodo di tempo, fino al valore massimo di 680 Nm. Sinceramente ci è molto difficile dire se sia proprio necessario avere anche questo tastino, ma certamente per qualsiasi appassionato certi dettagli rappresentano più un oggetto di culto che una vera necessità: Ci aspettiamo quindi che siano in molti a barrare quella casella del contratto per la loro nuova Turbo Cabrio.

Mettere a terra per bene tutta questa muscolatura su due sole ruote motrici non è sempre facile, come i clienti delle prime Turbo Cabrio hanno appreso talvolta in maniera traumatica; questa ultima generazione sfoggia dunque un complesso sistema di trazione integrale basato su un giunto a dischi con comando elettronico e funzionamento elettromagnetico, una sicurezza attiva che le rivali inglesi, tedesche e italiane, tutte a due ruote motrici, possono solo sognare. Questo sistema è amministrato dal Porsche Stability Management (PSM) e dal Porsche Traction Management (PTM) ed è abbinabile indifferentemente al cambio manuale a 6 rapporti oppure al classico Tiptronic ‘S’ a 5 marce. Freni di altissimo livello, con pinze anteriori a sei pompanti e dischi da 350 mm , in pratica gli stesi componenti usati sulla Carrera GT; a richiesta, con un aggravio di 8.500 euro, si possono avere i freni in ceramica PCCB.  

 

Rispetto alla coupé c’è la notevole differenza costituita ovviamente dalla capote, per la quale la Porsche continua (giustamente, secondo noi) a preferire la classica tela rispetto alla tendenza moderna verso i tetti in lamiera ripiegabile che saranno anche funzionali ma raramente sono piacevoli all’occhio e poi sono così tanto utilitari….la tela è più romantica. Questa bella capote si può aprire e chiudere in meno di venti secondi anche con l’automobile in movimento ad una velocità fino a 50km/h; secondo la migliore tradizione delle grandi cabriolet tedesche, è di altissima qualità, poco rumorosa anche ad alta velocità e, si presume, a perfetta tenuta d'acqua. Aiutata, nel suo eccellente funzionamento, dalla rigidità torsionale di una scocca che è la più 'forte', in questo rispetto, nel complesso e svergolante mondo delle Cabrio.

Non sorprende anche nella versione Cabrio le stesse elevate qualità della Turbo coupé e, a dirla fino in fondo, tutte le altre Porsche: una linea elegante e ben aggiornata ai tempi, una grandissima cura in progettazione, esecuzione e finitura, uno stile complessivo assolutamente in linea con le migliori tradizioni della Casa. Attenuatesi (almeno per chi scrive) le perplessità iniziali sui vistosi cerchi in lega leggera a 5 razze, per di più bicolori, rimane un po’ il desiderio segreto di eliminare l’alettone posteriore. La Porsche proclama con orgoglio che ‘non esiste una Turbo senza alettone’, ma sul profilo nitido e molto pulito della 997 quel ‘becco’ posteriore sembra singolarmente fuori posto. È naturalmente vero che l'aerodinamica ha le sue esigenze, e con una velocità prospettata di oltre 310 km/h non ci si può permettere il lusso di far troppo alleggerire il retrotreno; il risultato estetico, però, potrebbe essere migliore.  

 

Inconfondibile, invece, il rombo del motore, che già all'avviamento mostra il classico ronfare metallico del motore 911, reso un poco più profondo del solito dalla presenza delle turbine. Attendendo per qualche secondo che il motore, borbottando con tedesca regolarità, prenda un po' di temperatura (quello del riscaldamento del motore sarà anche una procedura ormai superflua, ma gli appassionati non ce la fanno proprio a partire con motore completamente freddo, gli fa quasi dolore) ci si guarda attorno senza delle particolari sorprese. Chi conosce bene la 997 e ancora prima tutte le altre 911 che l'hanno preceduta ritrova un'atmosfera familiare, con i comandi dove devono stare, la chiave dell'avviamento sulla sinistra del volante, i tasti del Tiptronic sul volante. La scelta elettiva, viene da dire quasi inevitabile, per questa potentissima cabrio.

Sì, proprio il Tiptronic, il cambio semiautomatico che qualche presunto purista disprezza e che vorrebbe sostituire con sistemi più moderni, più rapidi, secondo alcuni più efficienti (ma in realtà, e gli ingegneri della Porsche continuano a ripeterlo con pazienza, sono anche più costosi, complessi, fragili, necessitano di manutenzione frequente….). Chi scrive non ha mai fatto mistero della sua personale preferenza per questo sistema: a Weissach fanno notare che quei piccoli margini prestazionali che si crede che la vettura col cambio manuale possa avere nei brevi sprint diventano poi illusori su lunghi viaggi, quando la prestazione del pilota inevitabilmente decade e il Tiptronic continua invece ad avere la stessa formidabile rapidità di cambiata. 

E poi, perché ritornare su questo discorso, ormai superato dai fatti? La nuova 911 Turbo Cabrio va da 0 a 100km/h in quattro secondi netti con il cambio manuale, mentre il Tiptronic permette in realtà di risparmiare ben due decimi di secondo su questa misura. Avete letto bene: la 911 Turbo Cabrio equipaggiata con il cambio Tiptronic va da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi anziché 4,0. La differenza prestazionale rimane sensibile anche nel chilometro da fermo, dato che il cambio manuale copre la distanza in 21,7 secondi mentre l'automatica ferma il cronometro a 21,4. Prodigi dell'evoluzione tecnica di un cambio che comunque, quando non si vuole correre, è straordinariamente comodo e flessibile, permette di dimenticare la noiosa tortura del pedale della frizione ed è particolarmente appropriato su una lussuosa automobile scoperta, che invita a godersi il panorama delle più belle località di villeggiatura del mondo anche tenendo di riserva 480 cavalli stivati dietro alla schiena.  

 

Il panorama all'interno dell'abitacolo è comunque allietato da altre piccole cose molto piacevoli; prima fra queste il tachimetro, la cui scala è stata allungata fino a raggiungere l'indicazione di 350 km/h . Certo, da quelle parti non ci si arriverà molto spesso, ma che libidine vederlo anche solo scritto su quel quadrante... l'interno marrone scuro dell'esemplare da noi provato era semplicemente meraviglioso, un abbinamento affascinante con il classico argento della carrozzeria e la ripetizione del marrone scuro anche per la capote.  

Schiacciate forte sull'acceleratore e la Turbo Cabrio schizza avanti con uno scatto impressionante, un'accelerazione continua e sempre più forte che fa correre il resto del mondo dietro di voi in una brusca retromarcia, mentre il motorone sembra non finire mai di pompare cavalli e coppia con un rumore fondo, pieno, quasi da jet, mentre il Tiptronic infila rapidamente una marcia dietro l'altra. Mollate un attimo il piede, a metà di questo titanico sforzo, e le turbine sibilano, ringhiano come animali preistorici, sembrano impuntarsi in una protesta sonora che strappa un sorriso all'intenditore. Questi rumori danno l'idea di un organismo più vivo di una normale automobile, trasmettono il senso di un macchinario davvero speciale.

 C'è un'altra cosa che affascina quando si gira, magari durante la stagione invernale, con una Turbo Cabrio: non c'è da preoccuparsi di niente. Una volta che gli spazzaneve hanno fatto anche solo approssimativamente il loro lavoro e che naturalmente l'utente ha provveduto, come è suo dovere, a montare quattro pneumatici invernali, la Turbo Cabrio non ha paura di niente. A differenza delle sue dirette rivali di pari potenza, che davanti a una strada anche modestamente innevata si sentono tremare fino alla sommità dei tubi di scarico, anche questa Porsche, per quanto oltre potente e superveloce, è in grado di portarvi dove volete, e di riportarvi indietro la massima sicurezza e tranquillità. Vedere oltre il parabrezza il candore accecante di una strada tirolese ricoperta di neve fresca e ben compattata non dà angoscia ma gioia, un certo senso di conquista, soddisfazione vera e propria.

 

Miracoli della tecnica, s'intende; una tecnica che non porta mai a domandarsi che cosa possa succedere in condizioni meteorologiche avverse, come fece quel collega che ha una conferenza stampa di una nota Casa automobilistica di Maranello chiese se il loro modello 2+2 era ‘catenabile’. raccogliendo sguardi perplessi, e qualche smorfia di disgusto, sia fra i relatori che nella platea. La Porsche non si preoccupa di questo, mette a terra 620 Nm di coppia con eleganza e grande self-control, merito certamente dei suoi sistemi elettronici ma anche di un telaio evoluto nel corso degli anni per fare perfettamente bene il suo mestiere, che è quello di dare ai suoi clienti, ai suoi piloti, un piacere di guida universale, a tutto campo, senza timori né la necessità di tener chiusa la macchina in garage da settembre a marzo. Ah, sì: la Turbo Cabrio sta parecchio bene anche sporca, con le trafilature di acqua e sale a disegnarne i flussi aerodinamici. E' uno sporco naturale, da professionisti, su questo grigio reso opaco dalla fanghiglia potrebbe star bene una sigla militare, da caccia da air superiority. In questo caso, da  Autobahn Überlegenheit..... 

 

Dunque un altro capolavoro della Porsche, davvero ammirabile. Certo, il prezzo su strada di 152.859 mila euro non è popolare: ma non si può discutere più di tanto. Questa è la nuova ammiraglia della gamma di Stoccarda, la più potente, veloce, sfiziosa delle nuove 911, un vero gioiello che non è solo del tutto degno di questo nobile blasone, ma ne eleva ancora prestigio e desiderabilità.  

Stefano Pasini, Bologna-Telfs, 01/2008

 

 

 

993 4S La Carrera GT

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